Saturday, October 10, 2009

Quel lavoro nero che ci piace tanto (di Randa Ghazy)

Bisogna dirlo : siamo simpatici noi italiani. Quando ci sono dei problemi cerchiamo di metterci una pezza per tornare a guardare i quiz e le partite alla TV. Ma dopo un po' il caos prende di nuovo il sopravvento, e allora proviamo a tappare i buchi qua e là, ma alla fine ci grattiamo la testa pensando : "Mmh...Forse non era la soluzione migliore".
Pinco Pallino, titolare di un'impresa di pulizie, ha alcuni dipendenti in nero. Sono bravi ragazzi e si danno un gran daffare, ma sono immigrati irregolari. E non sanno come regolarizzarsi, i poveretti. Sbatti a destra, sbatti a sinistra, non c'è soluzione. Da quando esiste il reato di clandestinità, hanno cominciato a camminare in punta di piedi, a guardarsi intorno con circospezione. Come dargli torto ? Non stiamo creando un bel clima attorno a loro. Se appartenessi alla minoranza di un Paese in cui alcuni utenti di Facebook giocano ad affondarti, in cui si approvano le ronde, in cui chi cerca di fuggire dall'inferno è rimandato indietro, in cui nessuno protesta per le aggressioni razziste, anch'io comincerei a guardarmi intorno con circospezione. Non si sa mai chi si può incontrare. Magari persone come quelle che hanno rotto le costole a mio padre. O il motociclista sconosciuto che ha accoltellato l'attore senegalese Mohamed Ba alla fermata dell'autobus. O i tre che sono scesi di casa per picchiare il congolese che aveva osato distribuire volantini.

Ogni tanto in questa specie di giungla, qualcuno fa il gesto di tendere una mano. Dopo una lunga attesa, spunta il miraggio di una regolarizzazione. Però, da buoni opportunisti, diciamo: "Regolarizziamo solo chi ci va. Come colf e badanti. Altrimenti chi si occupa di nonno Pasquale ?". Colf e badanti meritano un'opportunità, muratori, operai e braccianti, che lavorano come disperati, no.

Oggi va così. Lo Stato italiano sa benissimo che migliaia di irregolari cercheranno di improvvisarsi colf e badanti. Che spunteranno dei finti mediatori per fare quattrini alle spalle dei disperati. Che i datori di lavoro falsificheranno le domande, approfittando di gente disposta a lavorare gratis pur di farsi regolarizzare e non vivere più in clandestinità. Ma ecco il colpo di genio : il datore di lavoro che presenta la domanda non deve avere un reddito inferiore a ventimila Euro all'anno. Pinco Pallino mi ha rivelato che ventimila Euro non c'è li ha. Quindi niente regolarizzazione.

La verità e che noi non li vogliamo regolari. Ammettiamolo : il settore informale ci piace tanto. Il lavoro nero è nello spirito italiano, almeno quanto i giochetti su Facebook e gli striscioni razzisti contro i giocatori di colore. Oggi va così.

Navigando su Internet, però, mi sono imbattuta in qualcosa su cui vale la pena di riflettere :"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l'acqua, molti puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci...Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti fra loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati in strade periferiche. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o attività criminali". E' così che negli Stati Uniti vedevano gli immigrati italiani all'inizio del novecento.
(Randa Ghazy su Internazionale dell'11-17 settembre 2009. Randa Ghazy è una scrittrice nata a Saronno da genitori egiziani. Vive a Milano.)

2 comments:

  1. Caro Alessio, in riferimento a "Quel lavoro nero che ci piace tanto" : premesso che andare contro una società multietnica mi sembra antistorico; premesso che questo commento non è legato a nessun orientamento partitico; vorrei sapere perchè le nostre piccole imprese "amano" o "devono" operare in nero per sopravvivere. Forse le nostre imposizioni fiscali sono eccessive, forse le necessità finanziarie dello Stato Italiano sono condizionate dai troppi sprechi nella gestione dello Stato stesso, forse qualche rifiuto dell'immigrato onesto (m rifiuto moralmente più che ingiustificato) da parte della gente comune, nasce dalla situazione di precarietà in cui operai ed imprese si trovano oggi. A mio avviso è giusto l'articolo della Randa Ghazy, ma non possiamo fermarsi qua. Dobbiamo anche cercarne e capirne le cause. Ti saluto con affetto, Alessandro

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  2. Reato di clandestinità? Mi permetto di segnalare un filmato su YouTube di cosa pensa Franceschini a proposito di questo tema. Racconta una staoria di ingiustizia e disumanità.

    http://www.youtube.com/watch?v=giOugs6Tisg

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